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Un mercoledì da lettore: incontro del gruppo di lettura
17 Luglio 2019-21:00
Si discuterà insieme del romanzo La variante di Luneburg, di Paolo Maurensig.
Trama:
Il filo rosso della narrazione è costituito dal gioco degli scacchi, in cui un aneddoto fa anche da prologo al romanzo.
Il sessantenne Dieter Frisch, ricco uomo d’affari e grande appassionato di scacchi, viene trovato morto nella sua villa. Un lungo flashback descrive al lettore parte della vita di Frisch e le probabili cause della sua morte.
Mentre sta viaggiando in treno, la sera del venerdì precedente la sua morte, Frisch è impegnato come di consueto in una partita a scacchi con un proprio collaboratore quando in modo inatteso nel loro scompartimento entra un giovane. Il giovane è attratto dal gioco e segue attentamente la loro partita. Frisch rivolgendogli la parola viene allora a sapere che il giovane Hans Mayer è stato per un periodo di tempo un campione di scacchi. Mayer racconta ai due come si è avvicinato al mondo degli scacchi e come un certo Tabori («un uomo che ha giocato all’inferno») gli abbia fatto da maestro, portandolo ai massimi livelli di gioco, per poi scomparire nel nulla. Dopo due anni di totale dedizione agli scacchi il giovane, orfano del suo tutore ha una crisi di nervi ogni volta che si confronta con la scacchiera. Finalmente, dopo circa un anno, il maestro si fa nuovamente rivedere. È stato male e probabilmente non gli rimane molto da vivere. Vuole ora “adottare” Hans e confidargli il suo misterioso passato.
Nato in una famiglia ebrea, dove il gioco degli scacchi era una tradizione che si tramandava di padre in figlio, fin dalla più tenera età Tabori si dimostrò un talento al gioco. Entrato nel circuito dei tornei, ebbe un considerevole successo, ma i tempi stavano cambiando e l’ascesa del nazismo portò ben presto l’antisemitismo anche nell’ambiente degli scacchi. Il primo fatale avviso con cui Tabori ebbe a scontrarsi fu quando in un torneo fu discriminato e disprezzato perché era ebreo. Fu solo il primo episodio di tanti, fino a che il precipitare degli eventi lo condusse in un campo di concentramento. Qui, nell’abbrutimento più totale, Tabori non trovò altro modo di rimanere lucido se non quello di concentrare la sua mente sugli scacchi, iniziando a giocare un’interminabile partita contro un immaginario essere supremo.
Quando un giorno fu convocato da un alto ufficiale del campo riconobbe in lui la stessa persona che era stata il suo dichiarato nemico al tempo dei tornei di scacchi. L’ufficiale non aveva nessuno al proprio livello con cui confrontarsi e gli impone di diventare il suo avversario. Tabori non potendo immaginare la reazione dell’uomo, che nel campo aveva pieno potere di vita e di morte su di lui, teme a giocare per la vittoria. Tre volte Tabori non ebbe il coraggio di vincere e per tre volte, di notte, fu costretto ad assistere a orrende esecuzioni di altri internati. Al quarto incontro, l’ufficiale gli fece capire che i prigionieri rappresentavano la posta in gioco. Da quel momento ebbe inizio, tra i due antagonisti, una gara estrema, pur con le chiare parti di carnefice e vittima che durò fino alla liberazione del campo di concentramento da parte degli Alleati.
Una volta conosciuta la triste esistenza del padre adottivo, il ragazzo è spinto a vendicarlo ma per farlo dovrà prima rintracciare il coetaneo del padre, scomparso dalla fine del conflitto mondiale, e raccontargli una storia: la storia di Tabori.